Penso che la vera differenza sia tra chi, per dare un senso alla propria vita, si pone con serietà e impegno delle domande, e cerca le risposte, anche se non le trova, e colui cui non importa nulla, a cui basta ripetere ciò che gli è stato detto fin dal bambino."
Cardinale Carlo Maria Martini: "L vera differenza non è tra chi crede e hi non crede, ma tra chi pensa e chi non pensa"
Di recente ho letto nel bellissimo libro di Vito Mancuso - "Io e Dio" - che la vera qualità della religione non è capace di interpretare il mondo reale e per questo non sa produrre cultura. Lui si riferisce ala cultura come visione e sentimento del mondo sotto forma di filosofia, musica, arte, letteratura in grado di conciliare il sapere e il credere, di fondare il credere sul sapere e il sapere sul credere.
RispondiEliminaCondivido la sua oppinione, ma mi viene a pensare anche al fato che la chiesa non è un prodotto sul quale fare la pubblicità, la chiesa è quasi silenziosa al esterno, chi è interessato lo cerca e lo trova e, nel suo interno, sono tantissime fonti da conoscerla. Piuttosto è una cosa che tiene de la volontà di ognuno. Mi sembra anche vero che la pratica religiosa non sa inspirare come una volta, non sa captare l'interesse per la creazione. Può darsi perché i tempi sono cambiati e si doveva adattare alla nuova società.
Voi cosa pensate?